Il piano editoriale, o PED, è alla base dei blog e dei magazine di successo. Non solo, perché è fondamentale anche per altri tipi di progetti web, come le pagine social e le newsletter.
Senza un buon piano editoriale è impossibile distinguersi nell’ambito del digital marketing e aumentare il traffico di un sito internet. Il PED consiste in una vera e propria pianificazione: degli argomenti, certo, ma anche del Tone of Voice (ToV), delle immagini, delle parole chiave ecc.
Il piano editoriale va curato per generare conversioni, per fidelizzare la clientela già esistente, per ampliare il bacino di utenza. L’acquisizione di nuovi contatti, o lead, non può prescindere da questo elemento tanto importante: e lo stesso possiamo affermare riguardo il consolidamento della brand identity. Detto ciò, vediamo insieme come redigere un piano editoriale efficace!
Piano editoriale strategico e piano editoriale fluido
Avrete capito, dunque, che il piano editoriale è un documento. Di solito siamo intorno alle 15-20 pagine, con l’elenco delle tematiche, alcuni dettagli grafici come le foto e l’eventuale logo, la lista delle keywords e così via.
Occorre, però, tracciare una distinzione tra il piano editoriale fluido e quello strategico. Quest’ultimo è un insieme di linee guida per la creazione dei contenuti migliori a seconda delle esigenze: una rassegna delle regole principali per gestire in maniera ottimale il blog, la pagina social o altro. Ciò significa anche mettere in evidenza i punti di forza del progetto, quelli deboli, i problemi che emergono, le opportunità da sviluppare per portare più in alto la propria attività.
Il piano editoriale fluido è in costante mutamento, proprio come il mondo del web. È un PED capace di cambiare da un momento all’altro, per assecondare le tendenze più recenti e i gusti del pubblico. A tale scopo, è necessario l’utilizzo di strumenti come le buyer personas e i SEO tool.
Lo studio preliminare al piano editoriale
Per comprendere in tutto e per tutto come redigere un piano editoriale è indispensabile soffermarsi anche su un altro aspetto, ovvero lo studio preliminare: quello del marchio, del target e dei competitors.
Per cominciare, bisogna analizzare il brand: la sua vision e i valori, la mission, i prodotti che fornisce, i servizi che offre. Chiaramente è essenziale individuare le peculiarità di un’azienda, e basarsi soprattutto su quelle per realizzare un PED che spicchi sugli altri.
Dovete conoscere anche il target: i vostri utenti. I loro interessi, i desideri, le aspirazioni, i testi che vogliono leggere, le immagini che preferiscono. Questa indagine è importantissima per la lead generation, poiché un piano editoriale ben scritto è il pilastro delle conversioni in tanti casi.
Ha un grande rilievo anche l’esame dei competitors. Questo step serve ad avere un quadro esaustivo e completo della situazione, degli errori più diffusi in un certo settore, degli ultimi trend. Quali sono le keywords più adatte? Quali piattaforme social sono più in voga e caratterizzate da un numero più elevato di iscritti? Queste sono soltanto alcune delle domande da porsi per elaborare un piano editoriale.
La ricerca delle parole chiave
Lo abbiamo detto più volte: se volete sapere come redigere un piano editoriale vincente, allora dovete dedicare tempo ed energie alla ricerca delle parole chiave. Queste sono fondamentali per il posizionamento su Google e sugli altri portali, e determinano la visibilità di una pagina web.
Vi suggeriamo strumenti come Ubersuggest e Keyword Planner per generare veri e propri elenchi di parole chiave. Non trascurate le keywords “a coda lunga”, o long-tail keywords, che sono più specifiche anche se il loro volume di ricerca è inferiore.
La pianificazione dei contenuti
Per la creazione di un piano editoriale di successo è necessario riflettere, naturalmente, sui contenuti. Alcuni danno per scontato questo passaggio, ma in realtà si tratta di uno step basilare per la soddisfazione del pubblico e per il rispetto delle scadenze.
Il content marketing include testi di vario tipo. Pillar articles, recensioni, tutorial, eventi e chi più ne ha più ne metta. Stabilite quanto spazio dare a ciascuna categoria, e quando pubblicare ogni singolo contenuto (con le relative foto o altri elementi grafici).
Il calendario editoriale
Parlando di come redigere un piano editoriale, non possiamo tralasciare il cosiddetto calendario editoriale. Una sorta di schema esaustivo per non dimenticare nessun contenuto e per tenere sempre aggiornati i blog, i social ecc.
Nel calendario editoriale bisogna evidenziare, quindi, le date di consegna e quelle di pubblicazione, possibilmente anche con l’orario (specialmente nell’ambito dei social network). Non mancano il nome dell’autore, il tag, l’headline e la main keyword.
A cosa serve il piano editoriale?
Abbiamo visto come redigere un piano editoriale, ma qual è esattamente lo scopo? Esso è molteplice: si migliora la brand reputation, si rafforza l’identità del marchio, si attirano nuovi utenti e si definiscono gli obiettivi. Tutto ciò è indispensabile per emergere nel campo del web marketing.