Gli articoli di giornale si differenziano da altri tipi di testo, come ad esempio i post per blog, per una serie di motivi. Per cominciare, tali elaborati sono del tutto oggettivi: da essi non traspare il punto di vista dell’autore, poiché dall’inizio alla fine si parla della realtà in maniera impersonale.
Chiaramente, il registro stilistico e linguistico cambia a seconda del target. L’articolo di un quotidiano è più semplice e scorrevole, quello di una rivista scientifica è tecnico ed è caratterizzato da un lessico più settoriale e specifico.
In generale, però, gli articoli di giornale devono essere esaustivi e non prolissi, e devono fornire tutte le informazioni utili in modo comprensibile e lineare. Nella maggior parte dei casi, è necessario che un articolo si possa leggere in poco tempo e che il lettore non si annoi mai.
Vediamo come scrivere un articolo di giornale. Il giornalista è un vero e proprio mediatore: un “ponte” di contatto tra il pubblico e l’evento che si verifica. Quest’ultimo va raccontato con la massima obiettività, senza tralasciare nulla e senza dilungarsi in dettagli a basso livello di interesse.
La regola delle 5 W
Dovete sapere che la stesura di un articolo di giornale, paradossalmente, è soltanto lo step conclusivo del processo. Prima c’è un’intensa opera di raccolta di dati, di studio e di analisi; inoltre è essenziale porre le basi dell’articolo, i pilastri su cui sarà costruito il lavoro.
Come iniziare un articolo di giornale? Un ottimo elemento di partenza consiste nella regola delle 5 W. Un metodo così chiamato perché le 5 W non sono altro che le iniziali di altrettante parole inglesi: who, what, where, when e why. Chi, cosa, dove, quando e perché?
Queste 5 domande sono fondamentali per la scrittura di un buon articolo, dato che permettono di toccare tutti i punti più importanti della questione. Un’evoluzione della regola delle 5 W è quella delle 5 W + 1 H: how, ovvero come.
Prima di intraprendere la redazione dell’articolo, segnate su un foglio di carta le vostre 5 W. Alla fine, rileggete la bozza per controllare che siano tutte incluse nel testo. Chi è il protagonista della vicenda? Cosa ha fatto, e dove? E così via.
Lo studio del target
Un altro passaggio indispensabile, per chi vuole imparare come scrivere un articolo di giornale, è l’esame del target di riferimento. Come già abbiamo detto, questa indagine serve a individuare il linguaggio migliore per un determinato articolo, i vocaboli da utilizzare ecc.
I giornalisti devono avere sempre in mente il lettore in quanto persona: qual è l’età media? Quale il background culturale? Quali sono le nozioni da mettere in evidenza, e quali invece quelle che possono essere trascurate?
È un po’ lo stesso lavoro che si fa nel digital marketing con le buyer personas. Dare un volto a chi legge significa capirne gli interessi e le aspirazioni, il che è necessario per scrivere un articolo di successo.
La progettazione dell’articolo
L’analisi del target rientra nella progettazione dell’articolo. Questa operazione deve procedere di pari passo con un altro studio, ovvero quello del giornale in cui il testo sarà inserito. Si tratta di un quotidiano in cui si pubblicano articoli di vario tipo? Di un giornale incentrato sulla cronaca, o magari sui gossip? O forse di una rivista tecnico-scientifica?
In più, è importante verificare che ogni singola informazione sia esatta e attendibile. Controllate sempre e comunque le fonti, che rappresentano la base più preziosa per il vostro elaborato. Se possibile, confrontate fonti diverse per vedere se i dati riportati sono gli stessi. Per la credibilità e l’autorevolezza del giornale, è fondamentale che non ci siano errori o notizie false!
Il titolo
In tantissime circostanze, è il titolo a fare la differenza. Nel senso che una persona decide se proseguire o meno con la lettura dell’articolo proprio prendendo in considerazione il titolo.
Questo elemento mira ad attirare l’attenzione, a suscitare curiosità. Non sono pochi i giornalisti che scrivono il titolo dopo l’articolo, per essere certi di trovare quello migliore.
Il titolo degli articoli di giornale si divide in tre parti: occhiello, titolo vero e proprio e sottotitolo. Nessuna di queste “sezioni” deve includere particolari superflui, tanto che spesso si elidono preposizioni, verbi e così via.
L’occhiello è chiamato anche soprattitolo, e questo nome ovviamente non è casuale. Infatti esso viene posto al di sopra del titolo, come una sorta di premessa al titolo stesso. Rispetto a quest’ultimo, l’occhiello è scritto in caratteri più piccoli; inoltre, la lunghezza non dovrebbe superare le due righe.
Oltre al titolo, al sottotitolo e all’occhiello, per scrivere un buon articolo di giornale bisogna aggiungere anche un sommario ed eventualmente un catenaccio. Di cosa si tratta? Il sommario non è quello che intendiamo in narrativa: è una brevissima sintesi della notizia, sotto il titolo e prima del corpo del testo. Invece il catenaccio, come si intuisce dalla denominazione, “concatena” (e quindi lega) più titoli tra loro se sono presenti.
La stesura dell’articolo
Finora vi abbiamo dato dei consigli su come scrivere un articolo di giornale, ma come ci si comporta con il testo in sé e per sé?
Innanzitutto, il corpo dell’articolo comincia con l’evento principale: niente introduzioni troppo prolisse o cose simili. Con l’attacco, il lettore va proiettato subito nel pieno della notizia – altrimenti c’è il rischio che si annoi e passi a un altro articolo.
Man mano, poi, il giornalista sviluppa l’avvenimento annunciato nelle prime righe. La conclusione riassume il senso dell’articolo, e congeda in un certo qual modo il lettore. E per quanto riguarda la lunghezza del testo? Essa si misura in cartelle, e varia in base alle esigenze della testata giornalistica.
Dunque, la successione è la seguente: attacco, svolgimento, conclusione. Il passaggio tra le sezioni deve essere fluido, e non deve dare mai l’impressione di uno stacco netto. È necessario che il giornalista conservi sempre la propria imparzialità: una narrazione oggettiva al 100% è quasi impossibile, ma l’idea generale da trasmettere è quella di uno scrittore super partes.
Ci sono giornalisti famosi che arricchiscono la conclusione con un proprio commento, ma un intervento di questo tipo va fatto se si possiede un’elevata autorevolezza o, comunque, in modo “nascosto” e indiretto.
Lo sviluppo dell’articolo può comprendere un paio di citazioni: brevi, naturalmente, con la fonte e identiche a come sono state pronunciate.
Attenzione alle figure retoriche
Quando si scrive, viene spontaneo utilizzare figure retoriche come le metafore, le similitudini e le iperboli. Queste regalano un maggiore “tocco di colore” al testo, e lo rendono più coinvolgente: tuttavia, questi obiettivi sono connessi di più ad altre tipologie di testo, non tanto agli articoli di giornale.
Ci spieghiamo meglio. È chiaro che l’articolo di una testata giornalistica debba essere interessante e appassionante, ma al tempo stesso l’autore non deve mai rinunciare a uno stile semplice e asciutto. Va bene inserire qui e lì qualche figura retorica, ma è necessario non esagerare e soprattutto escludere quelle che darebbero adito a luoghi comuni. Usare il termine “giallo” in riferimento a un episodio di cronaca nera sarebbe abbastanza banale!
Gli errori da evitare
Ecco l’ultimo suggerimento su come scrivere un articolo di giornale: evitate gli errori banali. Per scrivere bene un articolo bisogna non solo seguire delle regole, ma anche evitare una serie di errori, spesso commessi per disattenzione o noncuranza. Il primo tra tutti è quello di non rileggere il testo.
È facile che chi non effettua una revisione alla fine commetta dei refusi: non per ignoranza, ma per semplice disattenzione. E vari lettori si dispongono male se notano delle inesattezze a livello ortografico, di battitura e così via.
È sbagliato, poi, allungare il brodo per riempire lo spazio sul giornale. Anzi, la brevità è indispensabile: da un articolo di giornale va tagliato tutto ciò che è superfluo. Le frasi con troppe subordinate vanno accorciate, come se agiste con un paio di forbici.
Infine, è un errore non consultare le fonti pensando di conoscere già la notizia. Possono esserci dei dettagli che sfuggono, o che non corrispondono proprio alla realtà. Qualunque affermazione deve essere veritiera!