L’influencer non è altro che una persona che ha investito tantissimo nel suo personal branding ed è riuscita così a far coincidere la sua immagine pubblica con sé stesso, e il suo stile di vita. In questo modo è diventato un’autorità nella sua nicchia e qualsiasi cosa dica o faccia sarà in grado di veicolare l’opinione di migliaia di persone in fatto di scelte di moda, cucina, cura dei bambini, animali, giardinaggio o qualsiasi altro argomento del quale si propone come esperto.
Cos’è il personal branding e perché è importante nell’era digitale
Il personal branding è un insieme di attività che aiutano una persona o un brand a diventare riconoscibile al pubblico in modo univoco e inequivocabile. Una strategia di personal branding mette in risalto tutte le qualità e le capacità che meglio delineano l’immagine di sé e il messaggio che si vuole trasmettere ai potenziali clienti.
Jeff Bezos, imprenditore statunitense e fondatore di Amazon, ha definito il personal branding come “quello che la gente dice di te, una volta che sei uscito dalla stanza”. Quindi, è tutto ciò che di una persona (o di un brand) rimane impresso nelle menti di chi la conosce anche in sua assenza.
Si potrebbero fare tantissimi esempi di personal branding ben riuscito, a partire da Chiara Ferragni, che, nel 2017 è stata definita da Forbes la persona più influente al mondo in fatto di moda. alla Regina Elisabetta II, il cui stile colorato e a tratti eccentrico è inconfondibile e indimenticabile anche quando la regina esce da una stanza.
Studiare una strategia di personal branding è fondamentale nell’era digitale dove la competizione online è più elevata che mai: il biglietto da visita non basta più, è assolutamente necessario creare un’immagine chiara e nitida della propria personalità, delle proprie capacità e stile di vita e veicolare un messaggio chiaro e semplice per il pubblico. Questo si fa tramite la realizzazione di contenuti di qualità sulle piattaforme social, tramite tecniche di Digital PR, blogging e creazione di podcast. Questa è l’unica strategia valida per emergere dal mare di internet.
Nel processo di costruzione della propria identità personale e professionale non è tanto importante quello che si vuole comunicare al pubblico ma interpretare i suoi bisogni e parlare la loro lingua per creare una percezione del brand che sia in linea con i loro desideri. Oggi, non basta vendere un prodotto (o un servizio legato alla propria immagine), è necessario mettersi in ascolto dei bisogni degli utenti e rispondere in modo adeguato, cercando anche di percepire tutti i loro desideri latenti.
Un influencer è un professionista della comunicazione, in grado di fare proprio questo: si pone allo stesso livello della sua audience facendo in modo che ci si possa identificare in lui (o lei) e, grazie a una strategia di personal branding che riguarda principalmente il mostrare tutti gli aspetti della propria vita, riesce a diventare un punto di riferimento per il suo pubblico.
Come diventare influencer
La definizione più precisa di influencer è imprenditore di sé stesso e il prodotto che vende è la propria immagine. L’abilità di un influencer di successo sta nell’intercettare un particolare bisogno nel pubblico e riuscire a rispondere in modo chiaro, nitido e senza sotterfugi in modo da diventare un punto di riferimento affidabile per quella specifica nicchia di mercato.
Questa abilità viene poi venduta ad altre aziende che investiranno parte del loro budget pubblicitario per fare quello che viene chiamato influencer marketing. Tramite l’influencer marketing, un brand che vuole vendere un prodotto affine all’immagine dell’influencer (al suo stile di vita e al messaggio che veicola sul web) può pagarlo per fare dei contenuti dove quel prodotto viene nominato, elogiato e quindi venduto.
In questo modo, più follower ha l’influencer, più visibilità avrà il brand e maggiori saranno le possibilità di intercettare un pubblico interessato ad acquistare quel prodotto (o servizio). Ovviamente, all’aumentare della notorietà dell’influencer aumenteranno anche le commissioni a carico del brand.
Per diventare influencer, la strada è tutt’altro che in discesa. Non esiste un’unica ricetta valida per tutti ma sicuramente alcuni elementi sono comuni a tutti quelli che ce l’hanno fatta.
Prima di tutto è necessario avere delle spiccate innate doti comunicative e la capacità di capire e percepire le esigenze del mercato in leggero anticipo rispetto agli altri.
Inoltre, per fare l’influencer è necessario rispettare alcune regole generali:
- Scegliere un argomento che appassiona e sul quale ci si sente molto preparati, in modo da essere il più coinvolgenti possibile;
- Definire il pubblico di riferimento al quale saranno destinati tuti i contenuti in modo da fare scelte stilistiche adeguate;
- Scegliere i canali sui quali distribuire i propri contenuti, che dipenderà in gran parte dalle preferenze del pubblico di riferimento;
- Creare contenuti adeguati al pubblico e alla nicchia di mercato e pianificarne la pubblicazione con attenzione e frequenza;
- Prendere contatti con aziende che siano in linea con la propria immagine sia per ottenere visibilità che per avere la possibilità di vendere i propri servizi di influencer marketing;
- Essere costanti nella pubblicazione di contenuti e aggiornati per non risultare mai inutili o noiosi.
Tanto dipenderà dalla qualità dei contenuti, dalla capacità di collaborare con le aziende giuste ed essere fedeli a sé stessi e al messaggio che si desidera veicolare.
Questa ovviamente è la teoria (imperfetta) di come diventare un influencer. Poi, ogni persona dovrà mettere del suo per rendere unico il messaggio che vuole mandare. La passione e l’originalità sono i due ingredienti segreti che rendono un imprenditore di sé stesso un vero e proprio influencer in grado di veicolare le opinioni, i gusti e le preferenze di acquisto di migliaia, centinaia di migliaia o addirittura milioni di persone.