Il mestiere di giornalista è uno dei più versatili in assoluto. Infatti queste figure possono scrivere articoli praticamente di ogni tipo: per giornali cartacei, certo, ma anche per testate online e per programmi radiofonici. L’importante è possedere ottime doti di scrittura e di revisione dei testi, creatività, nonché un’eccellente conoscenza di base della lingua italiana.
Vi spieghiamo come diventare giornalista: non è necessaria una laurea precisa, ma è indispensabile l’iscrizione all’albo professionale dell’Ordine dei Giornalisti. A tale scopo, in alcuni casi bisogna superare un esame di stato. In questo modo si ottiene un tesserino, grazie al quale ci si può dedicare al lavoro tanto agognato.
Chiaramente, non tutti coloro a cui piace scrivere possono essere definiti giornalisti. Al giorno d’oggi ci sono numerose persone che aspirano al tesserino, ma non è sempre facile riuscire in questo intento. È essenziale avere passione, curiosità, e un esteso interesse per tutto quello che riguarda la società contemporanea.
I giornalisti devono essere pronti a fare dei sacrifici, a spostarsi di luogo in luogo, ma anche a stare seduti a una scrivania per molte ore. In varie situazioni si resta svegli tutta la notte per consegnare un pezzo alle prime luci dell’alba! È evidente, quindi, che un impiego di questo tipo richieda una notevole forza di volontà e una straordinaria determinazione.
Il giornalista professionista
Bisogna specificare anche un’altra cosa: i giornalisti possono essere professionisti oppure pubblicisti. Cominciamo dai primi, per approfondire in maniera adeguata l’argomento.
Il giornalista professionista è colui che, appunto, esercita solo questa professione e nessun’altra. Deve lavorare a tempo pieno, in modo continuativo, dopo aver passato la prova relativa all’idoneità.
Il superamento dell’esame di stato è fondamentale per accedere alla categoria di giornalisti professionisti. Un altro requisito consiste nello svolgimento di 18 mesi di praticantato in una redazione. Si deve anche frequentare un corso ad hoc di preparazione, dalla durata minima di 45 ore, tra quelli del Consiglio Nazionale dei Giornalisti o dei Consigli Regionali.
In alternativa ai suddetti corsi ci sono i due anni di scuola di giornalismo. Anche quest’ultima deve essere riconosciuta dal Consiglio Nazionale dei Giornalisti: esistono master di I e di II livello, che consentono di accedere all’esame di stato.
Insomma, essere giornalista professionista richiede una formazione rigorosa. Per iniziare vanno bene tutte le lauree, anche se i migliori punti di partenza sono quelle legate al settore della comunicazione o umanistico. Ad esempio quelle in Scienze della Comunicazione, in Editoria, in Lettere ecc.
Il giornalista pubblicista
Passiamo ora al giornalista pubblicista. Coloro che, insieme al mestiere di giornalista, ne esercitano anche altri. Questa scelta è ideale per chi ha continua necessità di nuovi stimoli, e non vuole limitarsi a un solo lavoro.
Una differenza tra giornalisti professionisti e pubblicisti è la seguente: i secondi non devono affrontare un esame per iscriversi all’albo. È sufficiente fare domanda per l’inserimento nel registro, attraverso il pagamento di una marca da bollo di 16 euro: l’istanza va mandata al Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della regione cui si appartiene.
Al Consiglio si comunicheranno i dati relativi agli ultimi due anni di collaborazioni, motivo per cui in via preliminare sono previsti almeno 24 mesi di “apprendistato” presso una testata (o più testate: ciò che conta è che siano registrate e dirette da un membro dell’albo). Tali testate possono essere sia giornalistiche sia radiofoniche, digitali, televisive e così via.
Se volete sapere come diventare giornalista pubblicista, vi informiamo su altri criteri da rispettare: dovrete dimostrare di possedere i requisiti di legge, di aver versato la tassa di concessione governativa e di non avere precedenti penali. In più, è importante raggruppare e inviare questi documenti:
- gli articoli scritti nei due anni precedenti, in originale o in fotocopia;
- una lista (firmata dal direttore della testata) di minimo 70 articoli, che rappresentino non più del 20% del totale dei lavori;
- un’autocertificazione con data di nascita, residenza, titolo di studio ecc.;
- una dichiarazione standard del direttore;
- una copia di tutte le ricevute con ritenuta d’acconto, con i compensi che avete ottenuto in 24 mesi;
- la copia del versamento di 50 euro per l’iscrizione all’albo.
Come potete notare, l’iter non è esattamente snello! Comunque, se avete questa passione, ne vale la pena per dedicarvi al mestiere dei vostri sogni.
Ci saranno dei pagamenti successivi, alcuni annuali, altri una tantum. Del resto, questo accade per qualunque registro professionale.
La formazione continua
Un’altra regola essenziale: i giornalisti sono tenuti alla formazione continua, ovvero a un costante aggiornamento per stare al passo con i tempi. Ciò è stato sancito nel 2014, ed è indispensabile per rimanere iscritti all’albo.
In altri termini, bisogna accumulare 60 crediti formativi in tre anni. Come si fa? Con dei corsi di formazione, di cui è presente una rassegna sul sito dell’Ordine dei Giornalisti. Dal 2016 le lezioni possono essere seguite anche online.
L’esame di stato
Il nostro discorso su come diventare giornalista non può non includere una parentesi sull’esame di stato, necessario per i giornalisti professionisti.
La selezione comprende una prova scritta e una orale. La prima è così organizzata:
- la sintesi di un articolo;
- la stesura di un articolo di cronaca, economia, scienze, sport, cultura, politica, spettacolo o tecnologia;
- un questionario a risposta aperta.
La seconda riguarda tematiche come le tecniche di giornalismo, le norme in vigore e i principi etici di ogni giornalista.
Chi è idoneo a questo esame, può essere giornalista professionista.
Quali qualità deve possedere un buon giornalista?
Finora abbiamo parlato degli step da affrontare per lavorare come giornalisti. Più che altro, ci siamo soffermati sugli aspetti burocratici; ma quali sono le qualità di un buon giornalista?
Questa figura deve essere animata da curiosità, dalla volontà di approfondire, dall’interesse nei confronti del mondo esterno. Deve scrivere alla perfezione in italiano, e se possibile anche in una lingua straniera (almeno una). Deve possedere doti come la precisione, la puntualità, il rispetto per la privacy, il desiderio di andare oltre le apparenze.
Ci sono tante persone che vorrebbero essere giornalisti, ma non tutti riescono a emergere in questa massa. Non basta elaborare dei testi curati e corretti: bisogna spiccare, realizzare contenuti unici e originali. Questo può voler dire anche saltare una notte di sonno, viaggiare molto, intervistare persone, fare sondaggi…
La tastiera del computer e la penna, quindi, non sono semplici mezzi bensì preziosi alleati del giornalista. Quest’ultimo usa tali strumenti per dare vita ad articoli accattivanti, capaci di catturare l’attenzione dei lettori, in ogni caso oggettivi ed esatti dalla riga iniziale a quella finale. Per i giornalisti, è essenziale la verifica delle fonti!
Scrivere bene, con metodo
Ci sono alcuni metodi molto utili per chi vuole diventare giornalista e scrivere bene. Ad esempio quello delle 5 W: who, what, where, when e why. Chi, cosa, dove, quando e perché. Questo schema costituisce l’ossatura di ogni articolo, eventualmente integrato con una H: how, come.
La conoscenza di certi meccanismi è basilare per coloro che si stanno informando su come diventare giornalista. È necessario essere in grado di redigere testi chiari, esaustivi, concisi e privi di fronzoli. Testi che rispecchino la concretezza della realtà, cosa che qualunque giornalista deve fare: la comunicazione con i lettori deve avere solidi pilastri, come la veridicità, l’obiettività e l’immediatezza del linguaggio.