Ci sono delle parole, utilizzate nel mondo dell’editoria e del digital marketing, che sono molto difficili da tradurre in italiano: tra queste c’è “blurb”. Il termine nasce per indicare la fascetta pubblicitaria dei libri esposti in libreria, ma si è esteso a molti altri ambiti – inclusa, appunto, la promozione delle aziende sul web.
Anche a voi sarà capitato di acquistare un romanzo perché attratti dal piccolo “slogan” sulla copertina, non è vero? O anche, magari, di cliccare sul link di un e-commerce grazie a una descrizione che vi ha incuriosito. In entrambi i casi, a fare la differenza è stato proprio il blurb!
Abbiamo fatto due esempi abbastanza diversi tra loro, il che vi fa capire che con il vocabolo blurb possiamo riferirci a tanti campi d’azione. In realtà, questo elemento è importante per qualunque lavoro creativo, che sia un racconto, il post di un blog, un video, una canzone ecc.
I copywriter scrivono blurb per imprese e liberi professionisti, che devono catturare l’attenzione degli utenti verso un prodotto e/o un servizio. Un cliente potenziale può diventare effettivo dopo aver letto un blurb efficace. Insomma, tutti coloro che gestiscono un’attività o hanno realizzato qualcosa necessitano di un blurb di successo per emergere agli occhi del pubblico.
Le caratteristiche del blurb perfetto
Abbiamo spiegato a grandi linee cos’è un blurb: tuttavia, per fare maggiore chiarezza è fondamentale specificare quali sono le caratteristiche essenziali di questa descrizione.
È indispensabile, innanzitutto, che il blurb sia breve: altrimenti rischia di annoiare subito il lettore. Bisogna racchiudere le peculiarità dell’oggetto in poche righe, massimo due o tre, così che l’utente impieghi pochi secondi per prendere la sua decisione.
Immaginiamo di dover vendere un paio di scarpe: servirà un blurb del tipo “tomaia in cuoio lavorato, pratica chiusura in velcro, design originale e colorato per sfoggiare un look inconfondibile”. Se ci mettiamo a elencare tutti i dettagli del modello nel blurb, è probabile che il cliente si scoraggi e passi all’articolo successivo senza pensarci due volte!
I blurb migliori sono quelli concisi e al tempo stesso esaustivi. L’obiettivo, cioè, è dare il maggior numero possibile di informazioni in men che non si dica. Ciò che conta è che nel blurb siano in evidenza i benefici del prodotto, i vantaggi che derivano dall’acquistarlo.
Inoltre, quando si elabora un blurb si devono usare parole comuni. Tra due sinonimi, è opportuno scegliere quello che conoscono tutti. Questo non vuol dire cadere nel banale, ma raggiungere una fetta di pubblico più ampia.
Per lo stesso motivo, è preferibile evitare i tecnicismi, i vocaboli medici e scientifici e così via. Consideriamo il blurb di un negozio di oli essenziali: va bene “un olio essenziale ricco di principi attivi contro le infezioni e il raffreddore”, non tanto “un olio essenziale dalle proprietà antisettiche e mucolitiche”. Il secondo è molto preciso, ma una parte del target si sentirà estranea al lessico.
Brevità, chiarezza, semplicità. Queste sono le qualità dei blurb in grado di suscitare l’interesse degli utenti. Ovviamente, le descrizioni pubblicitarie devono essere anche uniche e originali, di grande effetto, in modo da spingere le persone ad approfondire.
Gli elementi del blurb
Parlando di cos’è un blurb, vediamo anche come esso è strutturato. Ci sono dei dettagli che non possono mancare in un blurb d’impatto:
- il nome del prodotto o del servizio che si vuole diffondere;
- qualche aggettivo (non troppi!) che ne indichi i pregi;
- un verbo, per spiegare cosa fa questo oggetto;
- il benefit.
Diciamo che l’ultimo elemento è probabilmente il più importante, perché i clienti sono sempre in cerca di vantaggi. Chi deve acquistare qualcosa lo fa per risolvere un problema o per migliorare la qualità della propria vita, per rendere più piacevole il tempo libero, per avere un aiuto sul lavoro.
Quali sono i lati positivi di ciò che state promuovendo? Non dimenticate di sottolinearli nel blurb. Un libro sarà “un’avventura epica, che ti porterà alla scoperta di un mondo nascosto fatto di magia e di intrighi”; un detergente per la casa è “il tuo alleato contro lo sporco, per ottenere un pulito perfetto anche negli angoli più difficili”. Potremmo fare tanti altri esempi!
Blurb e ambiti di applicazione
Alla luce del nostro discorso, avrete capito che un blurb può essere scritto praticamente per ogni cosa.
Uno degli utilizzi originari è, appunto, la fascetta pubblicitaria dei romanzi. Ricordiamo anche i blurb per CD, DVD, video, brani musicali, opere d’arte: tutto ciò che nasce da uno sforzo creativo, e di cui bisogna aumentare la popolarità.
Da questi rami, l’impiego dei blurb si estende al web marketing e ai comunicati stampa. Si scrivono blurb per le pagine dei social network, per i blog e i siti vetrina, per gli e-commerce, per qualunque attività che necessita di una promozione capillare del proprio business.
Infatti i blurb mettono in risalto un valore: quello della merce o del servizio che si sta offrendo. Una buona strategia non può prescindere da simili descrizioni, che sia legata all’ambito dell’editoria, del giornalismo, del commercio online…
A volte è più complicato elaborare un blurb che non, ad esempio, un articolo di 1000 parole per blog. È importante concentrare in un piccolo testo tutti i dati fondamentali, che portino l’utente a scegliere “quel” prodotto e non quelli della concorrenza. Questa operazione ne richiede un’altra di partenza, ossia l’analisi del target: di cosa ha bisogno il mio pubblico? La risposta è proprio nel blurb!