Ottenere un maggior numero di link è una delle soluzioni che si hanno a disposizione per incrementare il traffico sul sito web. Iniziamo con fare la distinzione delle differenti tipologie di link: gli inbound link, gli outbound link e gli internal link. In questo approfondimento ci occuperemo dell’importanza degli inbound link: quei link che provengono da un altro sito; a volte vi si fa riferimento con i nomi di backlink, inward link, di inlink o di incoming link. Che cosa differenzia gli inbound link dagli internal link e dagli outbound link? Gli internal link sono link che rimandano a una pagina dello stesso sito in cui sono ospitati; gli outbound link, invece, sono link che indirizzano l’utente fuori dal nostro sito.
Gli inbound link e la Seo
I siti che vantano un numero elevato di inbound link autorevoli possono godere di un ottimo rank nei motori di ricerca, una visibilità che può consentire di ricevere grossi volumi di utenza pertinente con le chiavi posizionate. Gli inbound link in linea di massima fanno capire ai motori di ricerca che il sito merita di essere visitato dagli utenti, gode di una notevole popolarità e soprattutto può essere considerato molto autorevole in riferimento a uno specifico tema. Maggiore è il numero di inbound link che si è in grado di ottenere da siti autorevoli e di qualità elevata, migliore è il rank che il sito può ottenere nelle Serp, cioè nei risultati di ricerca. Occorre tener presente, tuttavia, che gli inbound link possono procurare penalizzazioni se mal distribuiti e poco naturali: una campagna di link building mal strutturata può compromettere la possibilità di emergere nei risultati di ricerca. Insomma, gli inbound link sono preziosi, ma la quantità non è l’unico aspetto da considerare, ci sono anche altri aspetti di cui è bene tenere conto nella prospettiva di farsi amare dai motori di ricerca.
Inbound link e anchor text
Un inbound link può essere ritenuto di qualità se proviene da un sito a sua volta autorevole, a condizione che gli anchor text vengano utilizzati in modo appropriato. Il testo di ancoraggio è fondamentale per poter beneficiare della visibilità auspicata sui motori di ricerca. Nella maggior parte dei casi identifica la tematica della pagina a cui rimanda il collegamento; le parole che si scelgono per l’anchor text sono di vitale importanza per ottenere risultati in serp. Inoltre, nel momento in cui altri siti pubblicano inbound link, i lettori che si imbatteranno in quei link potrebbero cliccarvi sopra: il vantaggio che ne deriva è quello si incrementare il traffico sul sito web da referral. Come è facile intuire, il volume di traffico da referral di cui si può usufruire cambia in base al volume di utenza del sito web che accoglie il link.
Le 5B della link building
Come specificato poche righe sopra gli inbound link migliori hsono quelli che provengono da una fonte autorevole. Esistono, poi, le 5B per il Bad Link Building: si tratta di cattive abitudini che è necessario evitare nel tentativo di guadagnare inbound link. In inglese, le 5 B corrispondono a Borrowing (che vuol dire farsi prestare), Begging (che vuol dire elemosinare), Bartering (che vuol dire barattere), Bribing (che vuol dire corrompere) e Buying (che vuol dire comprare). Prendiamo in esame più nel dettaglio le prassi da cui è bene stare alla larga. Il Borrowing corrisponde all’inserire i link al proprio sito nei commenti di altri blog o siti. Il Begging consiste nell’inviare messaggi di posta elettronica contenenti link a destinatari che non li hanno richiesti. Il Bartering prevede di linkare un altro sito per poi farsi linkare da quel sito. Il Bribing comporta l’offerta di regali a blogger o webmaster in cambio di link. Il Buying, infine, è caratterizzato dal pagamento di siti di servizi che vendono link: le cosiddette link factory, cioè siti di basso valore che nascono a tale scopo e che non contengono contenuti di interesse per gli utenti. Ebbene, tutti questi approcci non solo sono sbagliati dal punto di vista etico, ma non offrono neppure vantaggi sul piano pratico.
Come accertare il valore degli inbound link
Ci sono diversi parametri a cui si può fare riferimento per capire il reale valore degli inbound link. E’ importante che i contenuti dei siti da cui i link provengono abbiano una certa attinenza con il sito che ospita quei link. Ancora, gli inbound link devono essere caratterizzati da keyword coerenti con gli argomenti del contenuto. L’autorevolezza dei siti di provenienza può essere verificata tramite la valutazione di parametri di autorevolezza: indici come lo ZA di SeoZoom, Trust Flow e Citation Flow di Majestic Seo, DR di AHREFS.
Le caratteristiche ideali dell’inbound link
I backling non devono essere rediretti mediante uno script java e devono restare per sempre sulla pagina da cui provengono; inoltre, devono essere privi dell’attributo “rel=nofollow”. Come si è già accennato, sono da mettere al bando i link forzati: i collegamenti, infatti, devono avvenire perché chi linca un certo contenuto lo ritiene interessante e meritevole di essere sottoposto all’attenzione dei suoi lettori. È importante che il sito sia online da tempo, possa vantare una considerevole quantità di inbound link in ingresso e abbia un buon volume di utenza derivante dalla visibilità organica nei serach engine a comprovare la sua autorevolezza: inutile dire che un sito con molti utenti potrà incrementare il traffico sul sito web che riceve il link. Altri dettagli tecnici non possono essere sottovalutati: per esempio l’IP dei siti da cui provengono i link, che non deve essere uguale a quello del sito verso cui i link rimandano.
Come scegliere i siti per la link building
Le pagine in cui vengono inseriti i link dovrebbero essere scansionate dagli spider di Google e degli altri motori di ricerca con una certa frequenza. È essenziale evitare i link reciproci e accertarsi che i siti che ospitano i link non presentino outbound link o inbound link con siti spam o di discutibile valore. Anche la posizione in cui un link viene inserito è importante: i link, infatti, non devono trovarsi né nelle barre laterali né nel footer dei siti. Invece, vanno collocati nel cuore del contenuto principale, tra le keyword rilevanti.